Il disegno di legge Sicurezza, all’esame del Senato, “contiene già molti profili di incostituzionalità”, e questi sono destinati ad aumentare con “lo scudo penale ipotizzato per tutelare le forze dell’ordine” quando utilizzano un’arma di ordinanza nell’esercizio delle proprie funzioni come nel caso del carabiniere che a Rimini ha ucciso un uomo che aveva accoltellato alcune persone. Intervistata da Repubblica, la responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani, considera inattuabile la norma, che la stessa maggioranza starebbe pensando di escludere dal provvedimento per inserirla però nel codice di procedura penale. Per Serracchiani, “Le forze dell’ordine devono essere messe nelle condizioni di fare bene il loro lavoro, che è delicatissimo. Bisogna fare formazione e garantire strumenti adeguati. E poi qualcuno dovrebbe affrontare le cause del disagio sociale. Invece la destra non fa che alimentare le tensioni sociali”. Anche se inserito nel codice di procedura penale, la mancata iscrizione di carabinieri e polizia nel registro degli indagati potrebbe essere letto come un liberi tutti? “Mi sembra una strada non percorribile sul piano tecnico e pericolosa sul piano politico: abbiamo forze dell’ordine che hanno grande professionalità e che, proprio per la delicatezza dei compiti che svolgono, non possono avere una giustificazione preventiva”. (15 GEN - deg)
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