Salgono da 365 a oltre 380 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede. In media 1 cristiano ogni 7, 1 cristiano ogni 5 in Africa; 2 cristiani ogni 5 in Asia e 1 ogni 16 in America Latina. E’ quanto emerge dalla World Watch List 2025, nuova edizione del report annuale a cura di Porte Aperte/Open Doors sui 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo. Nella WWL 2025 si registra il più alto livello di persecuzione da quando la WWL viene pubblicata, confermando l’aumento costante degli ultimi anni. Tra i circa 100 paesi monitorati si conferma l’escalation della persecuzione in termini assoluti, mantenendo l’impressionante accelerazione degli ultimi 12 anni, con 13 paesi a livelli estremi. La Corea del Nord da 23 anni (eccetto nella WWL 2022) è stabile al primo posto. In tutti i paesi dell’Asia centrale peggiorano le condizioni dei cristiani per effetto di un crescente autoritarismo, con il Kirghizistan ad avere il maggior aumento punteggio. La violenza guida aumenti significativi nei punteggi, con epicentro l’Africa Subsahariana, ma effetti preoccupanti anche dalle guerre civili in Yemen e Myanmar. Diminuiscono le uccisioni di cristiani da 4.998 a 4.476, per il calo in Nigeria che rimane epicentro di massacri con 3.100 vittime, mentre aumentano nei paesi attorno, Costante aumento di vittime di abusi, stupri e matrimoni forzati (3.944): la punta di un iceberg. Diminuiscono gli attacchi contro chiese (da 14.766 a 7.679), mentre crescono le case e i negozi attaccati (da 27.171 a 28.368), alimentando gli esodi e il fenomeno di una Chiesa “profuga”. In paesi come l'Algeria, la Libia e l'Afghanistan, la presenza cristiana visibile sta diminuendo, costringendo i cristiani all'isolamento o alla clandestinità. Altro segno visibile del declino della libertà religiosa dei cristiani nel mondo è il fatto che dall’edizione del 2021 troviamo nella mappa dei primi 50 paesi solo nazioni con un livello molto alto ed estremo di persecuzione e discriminazione, scomparendo quindi il livello alto. Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors, ha commentato: “380 milioni di cristiani nel mondo non godono del diritto umano fondamentale di credere in ciò che vogliono. Quanti altri cristiani uccisi, sfollati, abusati e incarcerati dobbiamo contare prima di porre al centro del dibattito pubblico la libertà religiosa? Ci sono nazioni come la Corea del Nord, la Somalia, la Libia, l’Afghanistan, in cui l’unico modo per vivere la fede cristiana è clandestinamente. Il governo algerino chiude tutte le chiese protestanti, mentre quello cinese vessa quelle che osano rivendicare la libertà di credo e quello iraniano va a caccia di cristiani che si riuniscono nelle case. La Chiesa nascosta è forse quella più in crescita nel mondo. Non solo i massacri e i rapimenti nel 2024, ma le oltre 7.600 chiese, cliniche e scuole cristiane attaccate o chiuse, le oltre 28.000 case e attività economiche saccheggiate o distrutte, costringono alla fuga famiglie ed intere comunità cristiane, dando vita a esodi inumani e a una ‘Chiesa profuga’ che grida aiuto! In 32 anni di ricerca, registriamo un costante aumento della persecuzione anticristiana in termini assoluti! Il 2024 è di nuovo anno record dell’intolleranza: 1 cristiano su 7 patisce discriminazione o persecuzione a causa della sua fede: è cruciale tornare a parlare di libertà religiosa nel dibattito pubblico”. (15 gen - red)
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