I ritardi verificatisi negli ultimi giorni a più riprese sulle linee ferroviarie italiane continuano, puntualmente, a rappresentare un caso politico, dentro e fuori dalle aule parlamentari. Fuori, si registra l’esposto presentato dal Gruppo Ferrovie dello Stato alla procura di Roma, che denuncia “un elenco di circostanze sospette” tra cui "gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi: non può essere un caso che si tratti di quelli più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete; il tipo di guasti e la loro frequenza stanno destando più di qualche interrogativo”. La notizia dell’esposto fa dire al Mit, in una nota ufficiale, che “il vicepremier e ministro Matteo Salvini segue con il massimo scrupolo tutte le problematiche relative ai trasporti e - a proposito di ferrovie - ha sempre richiamato la necessità di garantire un servizio all’altezza nonostante i numeri record di cantieri, passeggeri e treni in circolazione che mettono sotto pressione tutto il trasporto su ferro. L’esposto del gruppo Fs alle autorità è un fatto rilevante e molto preoccupante: il ministero auspica chiarezza nel più breve tempo possibile”. Alla Camera, intanto, in occasione del question time Azione e Italia Viva presentano due interrogazioni sulla questione dei ritardi e sull’ipotesi di riduzione del 15% della flotta dei treni per far fronte ai problemi infrastrutturali: a rispondere, in vece di Salvini, è il collega ai Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Che da un lato assicura che le percentuali dei ritardi dei treni “sono in linea con quelle degli scorsi anni, il tasso di puntualità è del 74% delle Frecce, dell’82,6% per gli Intercity e dell’88,9% per i regionali. I ritardi sono dovuti soprattutto all’affidabilità dell’infrastruttura, per il 25% al materiale rotabile, il restante per cause esterne. Non ci troviamo di fronte a problemi cronici, ma nel contesto di una intensificazione degli interventi per il potenziamento delle infrastrutture e della tecnologia anche con i fondi del Pnrr. Tale piano sarà determinante per ridurre i tempi del servizio, con l’estensione dell’Alta Velocità, e il miglioramento dei nodi infra-regionali. I benefici registreranno solo nel medio periodo, nel breve periodo il gestore si è attivato per misure di prevenzione e gestione delle emergenze, con il potenziamento di presidio in loco sull’intera rete”. Dall’altro Ciriani ammette che “i crescenti volumi di traffico e i numerosi cantieri sulla rete generano inevitabili effetti sul servizio di trasporto e disagi come quelli dei giorni scorsi”, e che per questo “sono in corso approfondimenti per la rimodulazione dell’offerta da parte di Rfi, per un nuovo catalogo dell’offerta orientato ad alleggerire la pressione sui grandi impianti più specializzati. Va precisato che tale riordino dovrà garantire lo stesso livello di connettività incidendo prioritariamente sulla duplicazione dell’offerta dei servizi”.
(Sis)
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