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I NUOVI ANALFABETI?
CHI NON HA SKILL DIGITALI

I NUOVI ANALFABETI? <BR> CHI NON HA SKILL DIGITALI

Chi, oggi, non ha competenze minime digitali è un analfabeta, come lo era 100 anni fa chi non sapeva leggere e scrivere. Il mondo, anche quello del lavoro, sta cambiando velocemente: tra 5 anni un dipendente su due dovrà riqualificarsi e apprendere nuove competenze, per mantenere il posto di lavoro. Lo sostiene Franco Amicucci, sociologo e presidente di Skilla, in una intervista a Il Centro. “Secondo l'ultima ricerca del World Economic Forum le professioni del futuro saranno quelle legate al digitale. Pensiamo alla cybersecurity, ai processi di lavoro guidati dall'intelligenza artificiale. I progressi dell'AI nella robotica, nei sistemi energetici, nei servizi alla persona aumenteranno la domanda di ruoli specializzati in questi settori” sottolinea. “Anche professioni tradizionali come l'avvocato, il notaio, l'ingegnere o come il camionista e il magazziniere saranno influenzate dal digitale, ne verranno attraversate. L'infermiera, il dottore, chi svolge attività agricole - tra l'altro in forte crescita - come tutto il comparto sanitario. La gestione e la pianificazione dei servizi potrà essere a distanza, da remoto. Per questo parlo di nuovo alfabeto digitale, in quanto pervade tutte le attività della vita”, “nei prossimi 5 anni un dipendente su due dovrà riprofessionalizzarsi, apprendere nuove competenze. Il settore bancario è stato rivoluzionato dal digitale, come tutti gli altri. E questo riguarda anche la pubblica amministrazione. La visione ottimistica è che le professioni più noiose e ripetitive, come l'immissione dei dati, possono essere sostituite dalla tecnologia lasciando all'uomo quelle più creative”. E la visione pessimistica? “La nuova tecnologia permetterà di concentrare una quantità incredibile di dati sulle grandi compagnie tecnologiche, che rischiano di diventare più potenti di un singolo Stato”. (22 gen - red)

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