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direttore Paolo Pagliaro

MO, LA CISGIORDANIA
E’ IL NUOVO FRONTE

MO, LA CISGIORDANIA <BR> E’ IL NUOVO FRONTE

Le forze israeliane “hanno rafforzato, per il terzo giorno consecutivo, la loro presenza militare nella maggior parte degli ingressi e delle uscite dei governatorati della Cisgiordania”, in particolare ai posti di blocco vicino a Ramallah e Al-bireh. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese WAFA secondo la quale l’esercito dello Stato ebraico avrebbe anche “rafforzato le sue posizioni” attorno alla zona autonoma palestinese di Jenin e al suo campo profughi, dove il Ministero della Sanità palestinese ha riferito di nove persone uccise e quaranta ferite in un’operazione lanciata ieri dai soldati di Tel Aviv. L' agenzia WAFA riporta anche numerosi arresti di palestinesi, diciotto dei quali provengono da Betlemme e due dal villaggio di Masliya, a est di Jenin.

Non è ancora chiaro se le vittime fossero passanti o combattenti che si erano opposti alle forze israeliane. I video della scena sembrano mostrare che almeno due delle vittime fossero civili apparentemente disarmati. Le Brigate Al Quds, ala armata della Jihad islamica palestinese, hanno dichiarato che i loro combattenti hanno aperto il fuoco contro le truppe israeliane che avanzavano attorno al campo profughi. La Jihad islamica ha affermato che l'operazione militare israeliana è un tentativo di Netanyahu di salvare la sua "coalizione di governo vacillante" e rovinare la "gioia" dopo il rilascio dei prigionieri palestinesi in Cisgiordania come parte della tregua di Gaza. "Invitiamo il nostro popolo in tutta la Cisgiordania occupata a contrastare questa campagna criminale con tutti i mezzi, a ostacolarne gli obiettivi e a consolidare la sconfitta del nemico sottomettendo la volontà del nostro popolo in Cisgiordania e a Gaza", ha affermato il gruppo militante in una dichiarazione. Da parte sua, il premier israeliano Benyamin Netanyahu sostiene che questa operazione sia mirata a “sradicare il terrorismo” nel paese.

Ieri, intanto, il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, generale Herzi Halevi, ha presentato le sue dimissioni, spiegando la sua "responsabilità" nel "fallimento del 7 ottobre", in riferimento all'attacco di Hamas in Israele avvenuto nel 2023. Halevi ha inoltre affermato che l'esercito avrebbe ucciso circa “20mila agenti di Hamas” durante i quindici mesi di guerra nella Striscia di Gaza contro il movimento islamico palestinese. “L’ala militare di Hamas è stata gravemente colpita. La maggior parte dei dirigenti dell’organizzazione è stata uccisa”, ha detto il generale. In seguito alle dimissioni di Halevi, il leader dell'opposizione israeliana ha chiesto anche quelle di Netanyahu. Sul fronte della tregua a Gaza, va ricordato che secondo l’intesa Hamas dovrà liberare altri quattro ostaggi israeliani sabato prossimo nell’ambito del secondo scambio di prigionieri con Israele previsto dall'accordo di tregua. (22 GEN - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)