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ZELENSKY: SE TREGUA
200MILA CASCHI BLU

ZELENSKY: SE TREGUA <br> 200MILA CASCHI BLU

Secondo quanto dichiarato oggi dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il momento in cui venisse decretata la tregua con la Russia “almeno 200mila soldati europei dovrebbero essere schierati” per garantire la sicurezza del paese ed evitare una nuova invasione. Si tratta della prima volta che da parte ucraina viene proposta pubblicamente una cifra riguardante un ipotetico contingente di pace, di cui senza ombra di dubbio si dev’essere discusso “dietro le quinte” a livello se non altro europeo. Zelensky ha inoltre lanciato un avvertimento al presidente americano Donald Trump affermando che porre fine alla guerra “che ha provocato decine di migliaia di morti da entrambe le parti e ha devastato l’Ucraina sarà molto difficile” in quanto “Dobbiamo tutti capire che Putin non vuole porre fine alla guerra”, perché non ha raggiunto “il suo obiettivo essenziale: distruggere l’indipendenza dell’Ucraina. Questo è il suo sogno”.

Da parte sua, sempre oggi la vicepresidente della Commissione europea Kaja Kallas ha esortato gli Stati membri dell’UE ad aumentare in modo significativo i loro investimenti nella difesa in un momento in cui il cambio della guardia alla Casa Bianca sembra precludere a un disimpegno americano sul quadrante del vecchio continente. Per la leader estone, l'incapacità dell'Europa di dedicare risorse sufficienti alle proprie capacità militari invia "un segnale pericoloso all'aggressore". “L’anno scorso, gli Stati membri nel loro insieme hanno speso in media l’1,9% del loro Pil per la difesa. La Russia spende il 9%”, ha insistito, dicendosi convinta che l’UE potrebbe fare di più per aiutare l’Ucraina di fronte all’invasione russa. “Se l’Europa vuole sopravvivere, deve armarsi”, gli ha fatto eco da Strasburgo il primo ministro polacco Donald Tusk, il cui Paese detiene la presidenza di turno del Consiglio europeo. “Siamo in un momento in cui l'Europa non può permettersi di risparmiare sulla sicurezza”, ha dichiarato, affermando di aver posto questo tema al centro della sua presidenza.

Intanto il vice primo ministro ucraino Yulia Svyrydenko ha reso noto che la Russia ha attaccato gli impianti energetici dell’Ucraina 1.200 volte dall’inizio dell’invasione su larga scala. Parlando a Davos, Svyrydenko ha dichiarato che più di 800 attacchi hanno preso di mira sottostazioni e linee elettriche, 250 centrali elettriche e più di 30 siti di gas. (22 gen - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)