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MODA, MIMIT: 250 MLN
PER LE IMPRESE NEL 2025

MODA, MIMIT: 250 MLN <br> PER LE IMPRESE NEL 2025

Definire risposte concrete e unitarie alle sfide del settore della moda e supportare, in Italia come in Ue, le imprese dinanzi alla duplice transizione green e digitale: questi gli argomenti affrontati al Tavolo permanente della Moda, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso.

Prosegue su questi binari il confronto, continuo e costruttivo, avviato con la prima riunione plenaria del 23 gennaio 2023 e proseguito sino alla quarta riunione tenutasi oggi, a Palazzo Piacentini, a cui erano presenti le espressioni del settore e delle organizzazioni sindacali, insieme ai rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e degli Enti locali.

Nel corso della riunione, il ministro Adolfo Urso ha annunciato che per il 2025 il Mimit ha destinato al settore 250 milioni di euro, così ripartiti: 100 milioni per i Contratti di sviluppo, altri 100 milioni ai Mini contratti di sviluppo, 15 milioni per accompagnare la transizione ecologica e digitale, e 30,5 milioni per promuovere la sostenibilità nel settore moda. “Una scelta strategica per sostenere un comparto che rappresenta l'eccellenza del Made in Italy e un pilastro della nostra economia" ha commentato il ministro. “Cifra significativa messa a disposizione attraverso strumenti concreti per dare alle aziende della moda la stabilità e la fiducia di cui hanno bisogno per tornare a crescere". Determinante, in tal senso, è il DDL sulle Pmi promosso dal Mimit e recentemente approvato dal Cdm, che stanzia 100 milioni per i contratti di sviluppo per il settore della moda, oltre a prevedere misure innovative, come la staffetta generazionale nelle imprese, l’incentivazione alle aggregazioni e l’attesa riforma dello strumento dei Confidi.

 Il Ministro ha ricordato che nel corso del 2025 saranno destinate alle imprese di tutti i settori produttivi risorse per oltre 22 miliardi di euro. “Questo sarà l'anno decisivo, massimo sforzo per il rilancio industriale nella sfida alla duplice transizione green e digitale”, ha affermato Urso, illustrando le misure messe in campo dal governo, che annoverano circa 9 miliardi per le misure fiscali Piano Transizione 4.0 e 5.0 e Ires premiale; 2,2 miliardi per il credito d’imposta nella ZES unica; oltre 7,5 miliardi tra contratti e mini contratti di sviluppo; 1,7 miliardi della Nuova Sabatini. “Un impegno importante a fronte delle ristrettezze del Bilancio, a cui possono usufruire anche le imprese del comparto moda, di cui 3 miliardi dedicati esclusivamente alle PMI e 4 miliardi destinati esclusivamente alle imprese del Mezzogiorno”.

Riguardo il tema del credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo, Urso ha annunciato la presentazione di un emendamento al Dl Milleproroghe per migliorare la misura già predisposta in Legge di Bilancio “per dare una soluzione, per quanto sostenibile, a quanto accaduto nel passato, che pesa come un macigno anche sulle imprese della moda". L’emendamento, tra l'altro, riapre i termini di adesione alla procedura di riversamento e prevede uno sconto in sostituzione del contributo - che avrebbe penalizzato imprese che devono riversare somme rilevanti - nei limiti di uno stanziamento complessivo di 250 milioni. “Sappiamo che è una soluzione parziale ma dobbiamo tenere conto delle compatibilità di bilancio. Quanto accaduto nel passato è un lascito troppo pesante per tutti, per le imprese ma anche per il Bilancio dello Stato, attualmente ancora difficilmente stimabile. Secondo alcuni la falla aperta con gli errori compiuti da altri nelle precedenti legislature potrebbe essere anche superiore ai 3 miliardi", ha aggiunto il Ministro.

Durante la riunione è stato ripercorso quanto fatto dall'insediamento del gruppo di lavoro: dal riscadenzamento dei prestiti garantiti, grazie alla collaborazione con ABI, MCC e SACE, all’approvazione del vademecum che consente alle imprese in temporanea difficoltà la possibilità di accedere a una sospensione, fino a un periodo massimo di 12 mesi, dei pagamenti dei finanziamenti ricevuti dalla SIMEST. E ancora, il provvedimento approvato dal governo il 21 ottobre, per far fronte al problema occupazionale, con le otto settimane di cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese con un numero di addetti pari o inferiore a 15.

Riguardo il tema occupazionale, nel corso dei lavori, dalla relazione del rappresentante del Ministero del Lavoro è emerso che il ricorso delle aziende della moda allo strumento della cassa integrazione straordinaria nell’ultimo anno sia stato particolarmente limitato. Secondo il monitoraggio dell'Inps per il 2024 e il 2025 per il settore della moda, su cui il governo ha stanziato circa 110 milioni di euro (73,6 nel 2024 e 36,8 nel 2025), si evince infatti che sono stati erogati allo stato attuale solo 2,9 milioni per la CIG. A fronte di tale scenario, Mimit e Ministero del Lavoro avvieranno al più presto un confronto con le Regioni affinché, nel prorogare la misura sulla cassa integrazione, si possa anche riperimetrare il raggio di azione, in modo che lo strumento possa essere pienamente utilizzato.

Un focus specifico è stato dedicato, infine, ai dossier europei ai quali il governo italiano sta lavorando. “La battaglia per la sostenibilità industriale si vince o si perde in Europa. Per questo siamo in campo sull'intero fronte della revisione e della attuazione dei regolamenti europei, insieme al Mase”, ha sottolineato Urso. Nello specifico, i dossier riguardano la Responsabilità Estesa del Produttore per la filiera sul quale il Mase, di concerto con il Mimit, ha redatto uno schema di Decreto che ha introdotto importanti novità. Il Mimit, inoltre, sta partecipando a due Gruppi di lavoro europei sul Regolamento che riguarda l’Etichettatura dei prodotti tessili con l’obiettivo di modificare il contenuto complessivo del Regolamento tenendo conto delle esigenze delle imprese. Il governo è inoltre impegnato nelle riunioni negoziali in Commissione per l’adozione del Regolamento Ecodesign.

(24 GEN – DEG)

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