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OPENPOLIS: GLI SBARCHI
TORNANO AI LIVELLI 2024

OPENPOLIS: GLI SBARCHI <Br> TORNANO AI LIVELLI 2024

Roma, 25 gen – Nel 2024 gli sbarchi via mare in Italia sono tornati ai livelli del 2021, con circa 66.317 arrivi, secondo i dati elaborati da Openpolis. Nonostante il calo significativo rispetto al 2023, quando gli arrivi superarono i 157.000, il dato attuale è simile a quello del periodo precedente all’insediamento del governo Meloni, quando a Palazzo Chigi c’era Mario Draghi. L'aumento degli sbarchi è stato rivendicato dal governo come un successo, ma gli arrivi del 2024 evidenziano che, al di là delle politiche migratorie adottate, i flussi restano influenzati da fattori globali, più che da singole scelte politiche, riporta Openpolis. La maggior parte delle persone migranti che hanno raggiunto l'Italia via mare nel 2024 proviene da Bangladesh, Siria, Tunisia, Egitto e Guinea, con un significativo aumento di persone provenienti da paesi considerati "sicuri", come il Bangladesh e la Tunisia. Quest’ultima, insieme all’Egitto, ha visto un consistente flusso di migranti, destando interrogativi sulla validità delle politiche che etichettano questi stati come "sicuri", nonostante evidenti problematiche sociali e politiche interne, come la crisi dei Rohingya in Bangladesh. In particolare, il Bangladesh, pur essendo classificato come "paese sicuro", è teatro di violazioni dei diritti umani, comprese sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali. La connessione tra l'etichettatura di "paese sicuro" e l'aumento degli arrivi ha suscitato preoccupazioni, poiché tale classificazione potrebbe essere stata influenzata più dall'incremento delle richieste di asilo che da una valutazione oggettiva della sicurezza. Un altro punto critico riguarda la Siria, secondo paese per numero di arrivi, dove la recente sospensione delle richieste di asilo per i rifugiati siriani ha sollevato polemiche. Nonostante il paese sia ancora scosso da conflitti e persecuzioni, molti stati europei, tra cui l’Italia, hanno deciso di interrompere temporaneamente l’accoglienza, suscitando le critiche di organizzazioni come il Tavolo Asilo e Immigrazione, che hanno definito tale decisione illegittima. Questi sviluppi fanno emergere una crescente difficoltà nell'accesso alla protezione internazionale, con le politiche migratorie dell'Unione Europea sempre più orientate a limitare i diritti d'asilo e a rafforzare le misure repressive, spesso a scapito dei principi fondamentali di accoglienza e protezione garantiti a livello internazionale. (red – sem)

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