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direttore Paolo Pagliaro

UCRAINA, PRIMI ATTRITI
TRA WASHINGTON E KIEV

UCRAINA, PRIMI ATTRITI <BR> TRA WASHINGTON E KIEV

Primi evidenti attriti tra Washington e Kiev sul cammino, perseguito con energia dall’amministrazione Trump, del varo di un tavolo dei negoziati sulla crisi ucraina. Il “dissidio” si è concretizzato in seguito all’annuncio, giunto nella serata di ieri, da parte del Tycoon su un incontro che – a suo dire – si dovrà svolgere oggi nell’ambito della conferenza sulla sicurezza di Monaco “tra alti funzionari di Russia, Ucraina e Stati Uniti. La Russia – ha spiegato Trump - sarà lì con i cittadini del nostro Paese. Anche l'Ucraina è invitata”. Incalzato dai giornalisti a tale proposito, il presidente dallo Studio Ovale ha quindi specificato: “Non so esattamente chi rappresenterà ogni Paese, ma saranno alti funzionari di Russia, Ucraina e Stati Uniti”. In breve, però, è giunta la netta smentita da parte di Kiev la cui leadership ha dichiarato di non avere intenzione di partecipare ad alcun incontro con i funzionari russi. Tale incontro, ha specificato il consigliere presidenziale Dmytro Lytvyn, dovrebbe infatti essere “concordato con gli alleati, ma al momento non c'è nulla sul tavolo. Non sono previsti colloqui con i russi”. Secondo il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, “I russi stanno cercando di prolungare la mentalità post-Yalta, quando un pugno di persone attorno a un tavolo si divise il mondo”.

Da parte sua, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che l'Ucraina parteciperà “in un modo o nell'altro” ai futuri colloqui di pace. Peskov ha anche specificato che “non è stata presa alcuna decisione” immediata sulla data dell'incontro tra i leader russo e americano e che un simile accordo potrebbe richiedere “diversi mesi” durante i quali non dovrebbe scattare alcun accordo di tregua. (14 FEB – DEG)

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