Dalla Conferenza di Monaco, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen rilancia il tema degli investimenti europei sulla sicurezza, legandola al perdurare del conflitto in Ucraina. Ma fa un passo ulteriore che potrebbe risultare decisivo, e che le garantisce subito il plauso del governo italiano: “Proporrò – annuncia - di attivare la clausola di salvaguardia per gli investimenti nella difesa. Ciò consentirà agli Stati membri di aumentare sostanzialmente la loro spesa per la difesa”. Von der Leyen spiega che “sia l'UE che gli Stati Uniti vogliono la fine dello spargimento di sangue. Vogliamo una pace giusta e duratura, che porti a un'Ucraina sovrana e prospera. E all'Ucraina dovrebbero essere fornite solide garanzie di sicurezza”. Ma aggiunge, “credo che quando si tratta di sicurezza europea, l'Europa debba fare di più. Abbiamo bisogno di un aumento della spesa per la difesa europea. Attualmente l'UE27 spende circa il 2% del PIL per la difesa. E sì, la nostra spesa per la difesa è salita da poco più di 200 miliardi di euro prima della guerra a oltre 320 miliardi di euro l'anno scorso. Ma dovremo aumentare considerevolmente ancora una volta quel numero. Perché da poco meno del 2% a oltre il 3% significherà centinaia di miliardi di investimenti in più ogni anno. Quindi, abbiamo bisogno di un approccio audace”.
Parole, cui fanno seguito quelle sulla clausola di salvaguardia, applaudite da Palazzo Chigi, perché significano togliere le spese militari dal Patto di Stabilità. “Si tratta di un primo, fondamentale passo nella giusta direzione, che dovrà essere seguito anche dall’istituzione di strumenti finanziari comuni. Il Governo italiano è pronto a lavorare costruttivamente con le istituzioni europee e con gli altri Stati membri per raggiungere insieme questi importanti obiettivi, a partire dalla prossima presentazione del Libro bianco della difesa dell’UE”.
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