“Gli esuli da Istria e Dalmazia non erano fascisti, erano italiani costretti a scappare dalla loro terra. Se non prendiamo atto di questo, non prendiamo atto degli errori e chi non lo fa non è baluardo contro il totalitarismo. Dobbiamo essere chiari su queste responsabilità, che si accompagnarono alle responsabilità gravi del fascismo, nessuno deve dimenticarlo”. Sono le parole del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenendo oggi a Napoli per la tappa del Treno del Ricordo, convoglio storico con una mostra multimediale allestita al suo interno per raccontare il viaggio compiuto dagli esuli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. “Quella violenza di Stato - ha proseguito – assunse le vesti del comunismo, era il comunismo l'orizzonte a cui guardavano le milizie di Tito che massacravano italiani incolpevoli”. Nello specifico, si tratta di un progetto promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, con un treno storico messo a disposizione da Fondazione FS Italiane insieme al Gruppo FS che attraverserà l’Italia in sette tappe. L’edizione 2025 del Treno del Ricordo toccherà in totale sette città. La partenza è stata da Trieste il 10 febbraio, per poi proseguire a Padova, Bologna, Roma, Napoli e Lecce. Il treno concluderà il suo viaggio a Sassari, mentre la cerimonia di chiusura si terrà a Fertilia, frazione di Alghero che nel 1948 ha accolto gli esuli partiti da Chioggia a bordo di 13 pescherecci. Il Treno del Ricordo è realizzato dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali della Presidenza del Consiglio, da Ferrovie dello Stato e Fondazione FS Italiane, in collaborazione con il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministero della Difesa, Rai Teche, Rai Cultura, Rai Storia, Archivio LUCE e Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata. (18 FEB - gci)
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