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direttore Paolo Pagliaro

TRUMP: DELUSO
DA ZELENSKY

TRUMP: DELUSO <BR> DA ZELENSKY

Se non è un benservito poco ci manca. Incontrando i giornalisti nella sua residenza a Mar-a-Lago, il presidente americano Donald Trump ha avuto parole a dir poco sferzanti nei confronti del leader ucraino Volodymyr Zelensky che ha denunciato i colloqui russo-americani in Arabia Saudita come un vertice “sull'Ucraina senza l'Ucraina”. Il Tycoon ha affermato di essere “molto deluso” dalle esternazioni di Zelensky. “Ho sentito – ha detto – che sono arrabbiati perché non hanno avuto un posto” al tavolo delle trattative “quando lo hanno avuto per tre anni, e anche prima”. Quindi Trump ha rincarato: “Oggi ho sentito dire 'oh, non siamo stati invitati'. Bene, sei lì da tre anni. Avresti dovuto smetterla tre anni fa. Non avresti mai dovuto iniziarla”, ha affermato riferendosi alla guerra, scatenata dall'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022. L’inquilino della Casa Bianca ha inoltre accusato l'Ucraina di essersi appropriata di parte degli aiuti americani dall'inizio del conflitto. “Il presidente Zelensky la scorsa settimana mi ha detto che non sapeva dove fosse metà dei soldi che gli erano stati dati”, ha affermato il presidente americano, prima di criticare l'assenza di elezioni in Ucraina dopo l'invasione russa, toccando un punto ribadito più volte dalla leadership russa come condizione primaria per l’apertura dei negoziati.

“Ci troviamo in una situazione in cui non abbiamo avuto elezioni in Ucraina, dove abbiamo la legge marziale e dove il leader dell'Ucraina - mi dispiace dirlo - ha un indice di gradimento del 4%”. Inoltre, ha aggiunto, “abbiamo un paese che è stato fatto a pezzi”. Va detto che nessun sondaggio al momento certifica le parole di Trump, anche se appare chiaro che la popolarità del presidente Ucraino sia calata in modo significativo rispetto all'approvazione quasi universale di cui godeva all'inizio della guerra. Secondo Trump, del resto, le elezioni in Ucraina sarebbero indispensabili proprio perché “il popolo ucraino dovrebbe avere voce in capitolo” relativamente alle trattative di pace.

Donald Trump ha anche chiesto un “riequilibrio” degli aiuti forniti all'Ucraina tra Europa e Washington: "Abbiamo dato loro credo 350 miliardi di dollari, è molto e dobbiamo riequilibrare con l'Europa, perché l'Europa ha dato una cifra molto inferiore”.

Per quanto riguarda un eventuale suo incontro con Putin, Trump ha affermato che “probabilmente” questo potrà avvenire prima della fine del mese.  

Le parole del presidente americano sembrano dunque suggellare quello che appare come il preludio di un “idillio” tra la sua amministrazione e quella, in Russia, del presidente Vladimir Putin. Ieri, al termine del bilaterale di Riad, se ne era già avuto un assaggio dalle parole dei capi delegazione, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il segretario di Stato americano Marco Rubio. Il primo, nella conferenza stampa che ha seguito l’incontro, ha specificato che “La Russia e gli Stati Uniti hanno convenuto che bisogna fare tutto il possibile per unire gli sforzi negli ambiti geopolitico ed economico”. Un punto di vista, ha affermato il capo della diplomazia moscovita, condiviso dal Segretario di Stato americano Marco Rubio, il quale nel corso del summit “ha sottolineato – ha notato Lavrov - l'importanza fondamentale che ogni Paese sia guidato dagli interessi nazionali. E noi siamo pienamente d'accordo con questo. Abbiamo anche concordato che questi interessi nazionali, ovviamente, non coincideranno sempre, ma quando ciò accadrà sarà molto importante regolare queste discrepanze, non lasciar correre le cose e soprattutto non provocare uno scontro militare o di altro tipo”. Per Rubio, “La fine del conflitto in Ucraina aprirà la strada alla cooperazione in economia e geopolitica per Russia e Usa”. Inoltre, ha aggiunto al termine del vertice di Riad, “Le sanzioni contro la Russia sono state una conseguenza del conflitto in Ucraina, e il compito degli Usa è quello di porvi fine”. (19 FEB - DEG)

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