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direttore Paolo Pagliaro

PIANO OLIVETTI PER CULTURA
''UNA BOCCATA D'OSSIGENO''

PIANO OLIVETTI PER CULTURA <BR> ''UNA BOCCATA D'OSSIGENO''

Il Dl Cultura è legge: l'aula del Senato con 80 sì, 61 no e 1 astenuto ha dato il via libera definitivo al decreto recante misure urgenti in materia di cultura, nel testo approvato dalla Camera.


I CONTENUTI. Tra le novità principali, l'affidamento al ministro della Cultura del compito di adottare, con proprio decreto, un nuovo Piano, denominato “Piano Olivetti per la cultura”, ispirato alla figura di Adriano Olivetti, e dedicato a favorire lo sviluppo della cultura, a promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, nonché a valorizzare le biblioteche, la filiera dell'editoria libraria, gli archivi e gli istituti storici e culturali. Durante l’esame in Commissione alla Camera sono stati inseriti, tra le finalità del piano, ulteriori riferimenti alla cultura del movimento, alla promozione dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, alla promozione della digitalizzazione del patrimonio librario e dell'alfabetizzazione digitale, della produzione culturale e artistica giovanile, alla diffusione delle biblioteche scolastiche e delle librerie per bambini, oltreché alla necessità di coinvolgere il Terzo settore nelle attività di rigenerazione culturale delle periferie. Inoltre, ancora in sede referente, è stata inserita una disposizione volta ad istituire una posizione dirigenziale di livello generale all’interno dell’ufficio di gabinetto del ministero della cultura, con funzioni di supporto all’attuazione del Piano. Il provvedimento dispone inoltre che il ministero della Cultura istituisca una unità di missione per la cooperazione culturale con l'Africa e il Mediterraneo allargato, al fine di promuovere ulteriori iniziative culturali nelle materie di propria competenza, fissandone le funzioni, la durata, la composizione, nonché la copertura dei relativi oneri. Viene istituita presso il Dipartimento del tesoro del ministero dell’Economia e delle finanze una posizione dirigenziale di livello generale avente funzioni di supporto alle attività inerenti alla collaborazione tra l’Italia e gli Stati del Continente africano. L’unità di missione e il dirigente generale operano in stretto raccordo e coordinamento con la Cabina di regia del Piano Mattei. Con il decreto, infine, vengono introdotte tre distinte misure a sostegno dell’editoria e delle librerie. Prima di tutto un fondo con una dotazione di 4 milioni di euro per l’anno 2024 per finanziare l’apertura di nuove librerie da parte di giovani fino a trentacinque anni di età, con priorità alle aperture in aree interne e svantaggiate o in aree prive di librerie o di biblioteche, e con una specifica destinazione, quanto ad 1 milione dei 4 stanziati, per le librerie collocate in talune tipologie di piccoli comuni, ove siano l’unico punto vendita di libri nel comune. Poi, un fondo con una dotazione di 24,8 milioni di euro per l’anno 2025 e di 5,2 milioni di euro per l’anno 2026 per l’acquisto di libri, anche in formato digitale, da parte delle biblioteche aperte al pubblico statali, degli enti territoriali e degli enti culturali che ricevono contributi pubblici, al fine di sostenere la filiera dell'editoria libraria, anche digitale, nonché le librerie caratterizzate da lunga tradizione e interesse storico-artistico, le librerie di prossimità e quelle di qualità. In via sperimentale viene inoltre creato un fondo da ripartire con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2025, finalizzato ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo attraverso il potenziamento delle pagine dedicate alla cultura, allo spettacolo e al settore audiovisivo.

LE REAZIONI. Soddisfatto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che parlando con i cronisti in Senato parla di "un risultato molto bello, molto promettente: intanto ci sarà una grandissima boccata d'ossigeno per tutta la filiera dell'editoria, e soprattutto ci siamo dati degli strumenti triennali, quindi a scadenza, per intervenire sia sul territorio con il Piano Olivetti, sulle aree interne, spopolate, sulle periferie, sia per concentrare gli sforzi di diplomazia culturale con l'area del Mediterraneo e del Mediterraneo allargato. E poi sono molto contento dell'iniziativa per favorire l'ampliamento dell'offerta culturale nelle pagine dei giornali, perché quello è un segnale di grande fiducia nei confronti della carta stampata oltre che della comunicazione giornalistica in generale”. Le critiche delle opposizioni? “In realtà – aggiunge - le opposizioni hanno criticato ma sono state anche abbastanza incoraggianti alla fine: sostanzialmente quando le opposizioni osservano che sul Piano Olivetti non ci sono soldi, io rispondo che tutti i soldi del decreto Cultura sono sostanzialmente racchiusi all'interno di una visione chiamata Piano Olivetti, quindi ci sono le risorse. In ogni caso anche il dibattito di quest'aula dimostra una grande lezione sulla centralità del Parlamento: non è stato posto il voto di fiducia, molti emendamenti non erano approvabili però molti ordini del giorno sono stati approvati con riformulazione, c'è stata una grande apertura e un dialogo che è iniziato in Commissione e questo è un incoraggiamento per tutti”. “Questo è un decreto che a parole dice cose condivisibili. Peccato che per realizzare quanto scritto non ci sia un euro. Da decreto cultura a decreto impostura. È un raggiro: buoni propositi e zero euro. Perché non togliete soldi alle armi e non li mettete metteteli sulla cultura?" ha dichiarato in aula il capogruppo M5S in commissione cultura, Luca Pirondini. (Roc -Dsr)

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