“Mi piacerebbe non vedere il percorso di vita come una gara, ma se lo dobbiamo vedere come un palio raggiunto ho perso. Valeva la pena giocarsi tanti anni della propria vita? Valeva la pena trovarsi con così tanto affanno ora in un momento del genere? Valeva la pena vedersi osteggiato in questo modo? Qualcuno risponderebbe sì, Mauro Rostagno probabilmente risponderebbe sì, essendo uno sperimentatore di alternative sociali. Io mi trovo a dire che è stato un po’ lasciarsi massacrare, il non capire che si era soli in molti casi, non comprendere probabilmente che esporsi così tanto significava diventare bersaglio. Quel percepito che in qualche modo fossi sommato all’establishment, ai media, ai giornali, io vengo sommato a queste categorie che non mi hanno mai tutelato o mai dato nulla o relativamente poco. Per cui a un certo punto trovi che le tue scelte ti hanno consumato, hanno rovinato anche la vita delle persone che ti erano vicine. Quindi la risposta è: se deve essere una gara, quella gara l’ho perduta. Se non è una gara e la mia vita è un’avventura, è una bella avventura”. Così Roberto Saviano, ospite a Che tempo che fa, sul Nove.
Sulle chat intercorse fra esponenti di Fratelli d’Italia raccontate nel suo nuovo libro da Giacomo Salvini, giornalista de Il Fatto Quotidiano, dove si parla anche della sua persona: “Sono chat in cui c’erano decine se non centinaia di persone, era un’agorà virtuale. È un atteggiamento banditesco che questo governo ha da sempre. Che sia una prassi politica, la conosciamo bene. L’obiettivo è come al solito isolare, utilizzare il tuo corpo, le tue scelte come monito. Il tema non è l’opinione, si costruisce una continua intimidazione. Il messaggio sostanzialmente è ‘se criticate come fa lui, se agite come fa lui, subirete la stessa cosa che sta subendo lui'. Il meccanismo in questo momento è veramente labile sulla libertà d’espressione; chiunque può dire ciò che vuole, ovviamente, purché non sia ascoltato e non superi la soglia d’attenzione, a quel punto paghi una conseguenza. Se un artista sa, un giornalista sa che scrivendo o prendendo una posizione, qualora dovesse essere ascoltato paga lo scotto, il progetto che viene bloccato, una possibilità non realizzata, un isolamento, una delegittimazione, un dossier su di te istantaneo…”. E sostiene che alcuni giornali “sono stati squadracce contro di me per anni; non giornali, squadracce”, “e adesso, mentre mi stanno ascoltando, faranno quello che fanno sempre, intimidire, minacciare, estorcere paura. Questo governo fa così con chiunque si opponga, e lo faranno sempre di più finché non arriverà il sangue che questi stanno preparando; mi mettono paura, si comportano da banditi. Dire ‘Saviano va punito’, secondo te, a cosa porterà? Hanno tutti paura di perdere il mutuo, di avere un’informazione privata sputtanata, di poter avere massacri sui social… hanno tutti paura. Anche perché economicamente i giornali non vanno più, quindi non vendendo più, dipendono dai soldi del Governo”, “questo atteggiamento che si ha in chat, di puntare una persona e massacrarla, cosa ha portato? Che tutti hanno paura di prendere posizione. In passato dicevano ‘Prendete posizione per guadagnare, sei un intellettuale che sceglie una parte politica per avere più luce’, oggi è esattamente il contrario. Chi prende posizione ha le aziende che non investono sul tuo canale youtube, iniziano a scappare dai film, hanno tutti il terrore che prendendo posizione stai sbilanciato. È così che hanno corrotto la democrazia, è questo che ha reso il loro percorso un percorso autoritario”.
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