BOLLETTINO. “La notte è trascorsa bene, il Papa ha dormito e sta riposando”. Così una nota della sala stampa vaticana.
IL RIANIMATORE. La vita del Pontefice dipende da cosa succederà nelle prossime ore. “Da diversi giorni il Pontefice è sotto terapia antibiotica, se dovessero comparire problemi ai reni ci sarebbe un aggravamento importante e la prognosi potrebbe diventare infausta” ma “è un buon segno che non abbia avuto crisi respiratorie e che il valore dell’emoglobina, la cui mancanza causa anemia, sia risalito con le trasfusioni. Uno dei motivi della riduzione di globuli rossi è la frequenza con cui sono effettuati i prelievi di sangue, necessari per controllare un paziente” commenta, in una intervista al Corriere della Sera, l’ultimo bollettino di ieri sera Abele Donati, direttore della clinica di anestesia e rianimazione dell’Azienda ospedaliera universitaria delle Marche, professore ordinario al Politecnico di Ancona. Sulla lieve insufficienza renale, spiega, che “potrebbe segnalare la presenza di una sepsi in fase iniziale. È la risposta dell’organismo a un’infezione in atto, in questo caso ai due polmoni. Il sistema immunitario per difendersi produce sostanze la cui diffusione provoca malfunzionamento di organi e apparati”. “L’infezione – prosegue - va controllata con gli antibiotici. È necessario poi supportare gli organi sofferenti. Per sostenere i polmoni viene infatti utilizzata l’ossigenoterapia ad alti flussi, una miscela di ossigeno e aria immessa da una macchina”. (24 feb - red)
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