“Il Papa ora è vivo e questo è il momento di pregare, non di pensare a chi sarà il successore. E se c’è qualcuno che pensa al futuro mentre Francesco è in ospedale non va bene, non va bene per niente”, “se c’è qualcuno che si interessa a giochi di potere non dà una testimonianza cristiana”, “interrogarsi se il prossimo Papa sarà un ‘progressista’ o un ‘conservatore’ è una controtestimonianza della nostra fede”. Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera il cardinale Gherard Ludwig Muller, già prefetto dell’ex Sant’Uffizio e curatore dell’opera omnia di Joseph Ratzinger, considerato tra i porporati più critici verso Bergoglio. E riguardo chi, come lui, contesta le scelte di Francesco afferma: “Anche Sant’Agostino una volta criticò il Papa! Pensi al primo concilio di Gerusalemme, alla Lettera ai Galati, pure San Paolo contestò apertamente Pietro! Sono duemila anni che nel cristianesimo ci sono critiche, è normale, è accaduto anche a Benedetto XVI, è successo a tutti, pensi a Giovanni Paolo II e al cardinale Martini… Ma la Chiesa non è un’organizzazione politica”, “non ci sono né ci devono essere avversari, come i politici che si attaccano tra di loro. Siamo uniti in comunione, vescovi e cardinali sono fratelli nella fede”. E aggiunge: “Io conosco Papa Francesco da tanto tempo, c’è un legame personale, emotivo. Dobbiamo pregare per lui, per la sua guarigione, sapendo che tutto è nelle mani di Dio e non possiamo cambiare la situazione. Del resto, in questo momento è importante che anzitutto noi cardinali diamo testimonianza della nostra fede”. (25 feb - red)
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