Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha espresso “profonda preoccupazione” per le conseguenze delle operazioni militari israeliane “sulle popolazioni civili di Jenin, Tulkarem, Tubas e altre località della Cisgiordania settentrionale”. Il CICR ha aggiunto che “le persone hanno difficoltà ad accedere a beni di prima necessità come acqua pulita, cibo, assistenza medica e alloggio”. Israele ha dichiarato domenica che le sue truppe rimarranno per diversi mesi in tre campi profughi nella Cisgiordania settentrionale, dai quali decine di migliaia di residenti sono stati espulsi e ai quali è stato vietato di fare ritorno a casa. Venerdì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha effettuato una rara visita alle truppe nei territori occupati, ordinando all'esercito di intensificare le operazioni. Secondo le Nazioni Unite, l'operazione militare israeliana in corso in Cisgiordania, avviata quarantotto ore dopo l'inizio della tregua nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas il 19 gennaio, ha causato la morte di almeno 51 palestinesi, tra cui sette bambini, e tre soldati israeliani. Secondo i dati del Ministero della Salute palestinese, dal 7 ottobre 2023 almeno 900 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania da soldati o coloni israeliani. Secondo i dati ufficiali israeliani, almeno 32 israeliani, tra cui soldati, sono stati uccisi in attacchi palestinesi o durante operazioni militari israeliane.
(25 FEB – DEG)
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