L'aula della Camera ha respinto la mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo Daniela Santanché con 134 sì, 206 no e 1 astenuto. La mozione, presentata dal M5S, è stata sostenuta da tutte le opposizioni. "Questo parlamento avrebbe dovuto occuparsi di altro, sono sconcertato: la maggioranza sta difendendo l'indifendibile, reati gravi come falso in bilancio e truffa sui fondi Covid" afferma il leader M5S Giuseppe Conte, intervenendo in dichiarazione di voto in aula. "La maggiore responsabile - sottolinea l'ex premier - è la presidente Meloni, avrebbe dovuto convocarla e di fronte a queste gravi accuse farla dimettere. Perché la premier mette a rischio il prestigio delle istituzioni e l'immagine dell'Italia nel mondo? Ci sono due spiegazioni: la prima è che la ministra la ricatta, la seconda è che oggi al potere vi sentite casta, intoccabili, al di sopra di qualsiasi legge dello stato e legge morale". "Giorgia Meloni l'ha scelta come ministra del Turismo, oggi però fa finta di non conoscerla, non la vediamo qua, l'ha scaricata come lei ha fatto con i suoi dipendenti. Meloni si è accorta di aver fatto un grande errore ma non riesce a farla dimettere" così la segretaria del Pd, Elly Schlein, che aggiunge: "Meloni non la vediamo da mesi, compare solo in video messaggi pre-registrati da quei palazzi da cui non esce più. Come fa la Meloni a non vergognarsi della sua incoerenza , come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo
atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà?". "Meloni dice che non è ricattabile, ma cosa le impedisce di ottenere queste dimissioni? Questa non è difesa nazionale ma difesa tribale" sottolinea infine la leader Dem. Compatta la maggioranza nella difesa: "Nella mozione non c'è traccia delle deleghe della ministra, non c'è nessuna censura del suo operato ma se ne deve andare perché rinviata a giudizio e indagata. Oggi il destino di una ministra è secondario, questa assemblea deve pronunciarsi su un principio, se condivide l'agghiacciante automatismo sostenuto dai 5 stelle: se sei indagato vai a casa. Si chiama scorciatoia giudiziaria, ed è una strategia consolidata per sbarazzarsi dell'avversario" così Enrico Costa, deputato Forza Italia, intervenendo in dichiarazione di voto in aula. (Roc)