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direttore Paolo Pagliaro

ADDIO PIZZUL: MAESTRO
DI GIORNALISMO SPORTIVO

ADDIO PIZZUL: MAESTRO <br> DI GIORNALISMO SPORTIVO

Addio a Bruno Pizzul: la storica voce del giornalismo sportivo italiano si è spenta all'ospedale di Gorizia. Tra pochi giorni avrebbe compiuto 87 anni. Una voce che è entrata e resterà per sempre nel cuore degli italiani, che non dimenticheranno mai la sua narrazione delle "Notti magiche" di Italia '90 ma anche il Mondiale americano del 1994, perso ai rigori in finale contro il Brasile. Alla fine gli è mancato l'urlo "campioni degl mondo", ma non certo l'affetto di diverse generazioni di italiani. A piangerlo, oggi, non sono solo gli appassionati di calcio. Nato a Udine l’8 marzo del 1938, dopo una breve carriera calcistica interrotta prematuramente per un infortunio al ginocchio, Pizzul si laurea in Giurisprudenza ed entra in Rai nel 1969 vincendo il concorso nazionale per radio-telecronisti. Dall’aprile del 1970, giorno della sua prima telecronaca, lo spareggio di Coppa Italia tra Juventus e Bologna, commenta centinaia di partite, comprese le più importanti gare europee dei club italiani, conducendo anche programmi storici come "La Domenica Sportiva", "Domenica Sprint" e "Sport Sera". Dal Mondiale del 1986 diventa il telecronista principe delle partite della Nazionale succedendo a Nando Martellini: commenta cinque Campionati del Mondo e quattro Campionati Europei, portando gli azzurri nelle case degli italiani e raccontando con classe e maestria alcune delle pagine più importanti della storia del calcio italiano. Ma Pizzul raccontò con professionalità e umanità anche la tragica finale della Coppa dei Campioni dell'Heysel fra Juventus e Liverpool del 29 maggio 1985, in cui morirono 39 persone. "La Juventus vince la Coppa dei Campioni battendo per 1 a 0 il Liverpool. Nella fase finale della serata ha ripreso il sopravvento il fatto sportivo, e consentite che l'uomo sportivo… lo sportivo esulti per questo successo della Juventus, che è un successo del calcio italiano, anche se l'uomo conserva l'amarezza e il dolore di una serata resa luttuosa da quanto successo prima della partita". Tra i messaggi di cordoglio, anche quello del premier Giorgia Meloni: "Hai dato voce alle notti magiche azzurre, accompagnando milioni di italiani con competenza e passione, come un grande compagno d’avventure. Sei stato la voce storica del calcio italiano, un’icona intramontabile del giornalismo sportivo, destinata a rimanere per sempre nella storia dello sport e nei cuori di tutti noi. Ciao, Bruno Pizzul". (Roc)

A rendere omaggio a Pizzul anche L’Università di Udine. Maestro di giornalismo, non solo sportivo, telecronista e gentiluomo, inventore di un linguaggio semplice e forbito, Pizzul è stato un simbolo orgoglioso della sua friulanità nel mondo. Un modello di educazione alla cultura e all’etica dello sport legata alla sua terra cui era profondamente legato. Nel 2015, quando l’Ateneo gli conferì la laurea honoris causa in “Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni”, intitolò la sua lezione “Terra amata e raccontata”.

«La comunità dell’Università di Udine – afferma il rettore Roberto Pinton – è profondamente addolorata per la perdita di uno straordinario friulano, un eccezionale professionista di grande cultura, non solo sportiva, che per altro padroneggiava a 360 gradi, di un modello per i giovani e non solo. È stato un ambasciatore in tutto il mondo della sua terra e dei suoi valori e un sincero amico di lunga data del nostro Ateneo. Pizzul ha rappresentato e continuerà ad esserlo una vera e propria autorità del microfono sportivo televisivo, un modello di giornalismo competente e dai toni civili. Porteremo sempre con noi il suo esempio di umanità, semplicità e il suo incarnare la funzione educativa dello sport».

 

Pizzul e l’Ateneo friulano

La cerimonia di conferimento della laurea honoris causa a Pizzul si svolse il 29 aprile 2015 nella sede di Gorizia dell’Ateneo. Il riconoscimento gli venne attribuito “per il contributo fornito come giornalista sportivo e radiotelecronista – recita la motivazione –, testimone privilegiato di una concezione etica del calcio che valorizza la dignità della persona e rifiuta la violenza enfatizzando il valore educativo dello sport, come promotore dei valori della friulanità e di una cultura sportiva fortemente radicata nel territorio”. L’elogio accademico (laudatio), intitolato “Lo sport tra emozione e comunicazione. In onore di Bruno Pizzul”, fu di Bernardo Cattarinussi. Alla cerimonia intervennero l’allora rettore Alberto Felice De Toni, la coordinatrice del corso di laurea magistrale in “Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni”, Nicoletta Vasta, e il direttore dell’allora Dipartimento di scienze umane che propose il conferimento, Mauro Pascolini.

 

Nel 2009–2010, sempre nella sede goriziana dell’Ateneo, Bruno Pizzul diresse il corso di perfezionamento “Sport news: teorie e tecniche del giornalismo sportivo”. Nel 2023 fu il testimonial della prima edizione del master “Amministrazione e gestione delle aziende sportive” consegnando i diplomi ai partecipanti. (red)

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