Le autorità cinesi hanno continuato a resistere a Washington, promettendo di “combattere fino alla fine” e dimostrando al contempo la volontà di cercare un compromesso nella guerra dei dazi che ormai per le merci del gigante asiatico sono giunti al 145%. In attesa di un possibile accordo, Pechino ha annunciato che ridurrà il numero di film americani proiettati sul suo territorio. Intanto, i paesi dell'ASEAN, un blocco regionale di dieci nazioni del Sud-est asiatico, si sono impegnati a “non imporre misure di ritorsione” contro gli Stati Uniti, mentre il Canada ha confermato che i negoziati tra Ottawa e Washington si svolgeranno dopo le elezioni federali canadesi previste per il 28 aprile. Secondo Trump, oltre 75 paesi hanno già espresso interesse a negoziare con gli Stati Uniti.
Da parte sua, il principale consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, ha assicurato che la soglia minima universale del 10%, entrata in vigore sabato, sarà probabilmente mantenuta. Ha affermato che Washington dovrebbe “esercitare una pressione sufficiente” sui suoi partner affinché rimpatrino le attività industriali negli Stati Uniti. (11 apr - deg)
(© 9Colonne - citare la fonte)