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ROGO PRIMAVALLE: OGGI
52ESIMO ANNIVERSARIO

ROGO PRIMAVALLE: OGGI <BR> 52ESIMO ANNIVERSARIO

Stamattina il presidente del Senato Ignazio La Russa ha deposto una corona di fiori, insieme al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in occasione del 52esimo anniversario della morte dei due fratelli Mattei nel rogo di Primavalle. La deposizione è avvenuta proprio nel cortile del palazzo in via Bernardo da Bibbiena, l’abitazione romana incendiata il 16 aprile 1973 da un gruppo di estrema sinistra. I due a perdere la vita, Stefano e Virgilio, erano figli di Mario Mattei, ex segretario della sezione MSI di Primavalle. A ricordarli erano presenti anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, il questore Paolo Trancassini, l'assessore Giancarlo Righini, numerosi esponenti di Fratelli d’Italia e la sorella delle due vittime. Parte dell’iniziativa anche l’inaugurazione di un murale dedicato ai fratelli, a opera dell'artista Massimiliano Carli, in arte "Negus". Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricordato il tragico avvenimento su Facebook, scrivendo che “furono bruciati vivi nella loro casa. Due ragazzi innocenti, uccisi dalla furia ideologica e dall’odio politico. Ricordarli oggi non è solo un dovere morale: è un atto di giustizia verso la verità e verso la storia. Perché nulla si costruisce sull’odio. E perché certi orrori non devono accadere mai più. Non dimentichiamo”. La Russa ha invece affermato: “Quel giorno c’ero e so come l’abbiamo vissuta. Questo murale in qualche modo è la testimonianza che non solo noi adesso, ma tutti possono avere questa memoria. Ed è molto importante non per noi ma per tutti, per la pacificazione, per un sentimento che può accomunare non solo nei loro confronti ma nei confronti di tutti i ragazzi, qualunque idea avessero, coltivassero e che hanno dato coscientemente o, come loro, incolpevolmente e incoscientemente la vita”.

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha dichiarato che “il ricordo del rogo di Primavalle porta alla memoria la disumanità di una violenza che colpì una famiglia inerme, nel nome di un'ideologia cieca. La memoria dei fratelli Mattei ci richiama al dovere di rigettare ogni forma di odio che trasforma il dissenso in annientamento. Mai smarrire il rispetto per la vita dell'altro. Rifiutare sempre ogni giustificazione della violenza, e scegliere, ogni giorno, la strada dell'impegno democratico per il bene comune”. Per il ministro della Cultura Giuli, “oggi siamo qui per il ricordo, un rito che si ripete da sempre e l'aspetto molto importante è che si tratta di un rito condiviso dalle più alte Istituzioni di Roma e italiane che si stringono intorno alla memoria di una orribile strage sulla quale ancora non è stata fatta giustizia - ha detto - di fronte a noi non ci sono soltanto Stefano, Virgilio e tutti i presenti. Non dovete mai dimenticare che oggi centinaia di migliaia di italiani stanno rivolgendo un pensiero a ciò che è stato. Perché oggi noi qui siamo centinaia di migliaia di fratelli Mattei”. Dal governo è arrivato anche il commento del ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, il quale in una nota ha fatto sapere che “la loro unica colpa fu quella di essere i figli dell'allora segretario della sezione del Movimento Sociale Italiano nel quartiere popolare romano di Primavalle. Rivolgo la mia vicinanza alla famiglia Mattei che, oltre al dolore della perdita, ha dovuto affrontare decenni di silenzi, depistaggi e tentativi di rimozione della verità. Ricordare Stefano e Virgilio Mattei oggi significa onorare il valore della memoria e ribadire con forza il rifiuto di ogni forma di odio ideologico e di violenza. Noi non dimentichiamo”. (16 APR - gci)

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