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direttore Paolo Pagliaro

MISSIONI, DA CAMERA OK
A TESTO MAGGIORANZA

MISSIONI, DA CAMERA OK <BR> A TESTO MAGGIORANZA

L'aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza e parti di quelle dell'opposizione sulle missioni internazionali, relative alla relazione delle Commissioni Affari esteri e comunitari e Difesa sulla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2025 e sulla proroga per il 2025 delle missioni internazionali in corso nel 2024, nonché sullo stato degli interventi di cooperazione a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione. lI provvedimento passa all'altro ramo del Parlamento. Tra le novità, come si ricorda nel testo della risoluzione di maggioranza, il fatto che "il Governo intende avviare, per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, una nuova missione internazionale denominata 'Forze ad alta ed altissima
prontezza operativa', con il fine di costituire un contingente di forze da impiegare, con una procedura accelerata, al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza" e "per lo svolgimento della nuova missione la consistenza massima complessiva dei contingenti delle Forze armate in alta ed altissima prontezza operativa è pari a 2.867 unità, mentre il fabbisogno finanziario complessivo richiesto, con esigibilità 2026, in caso di effettivo impiego delle
forze, è fissato in euro 29.973.204". “La risoluzione sulle missioni internazionali è stata approvata questa mattina alla Camera ed è il giusto senso che diamo ai militari, nostro orgoglio, che operano con dignità in aree internazionali difficili, tenendo alto il Tricolore sempre e ovunque - ha dichiarato la deputata di Fratelli d’Italia Paola Chiesa, capogruppo Commissione Difesa, intervenendo in Aula - E se per l’opposizione il lavoro dei militari è stato qualche volta poco onorevole, io voglio precisare che con il proliferare delle crisi internazionali, l’impegno dei militari italiani all’estero è aumentato e tutti hanno riconosciuto la grande capacità operativa. E’ sempre più richiesta la presenza dei nostri militari sia in operazione di peace keeping sia in missioni di cooperazione internazionale. Questo perché i nostri militari italiani hanno sempre fatto la differenza svolgendo un lavoro encomiabile con capacità, coraggio, abnegazione, profondo senso del dovere che si traduce in un’unica parola: umanità. Investire in Difesa è importante non perché vogliamo riarmare l’Italia, ma perché vogliamo al contrario aumentare la capacità di difesa della nostra nazione. Investiamo di più non perché vogliamo la guerra ma perché si allontani sempre più e ciò è possibile con deterrenza". "Ancora una volta il Parlamento italiano è chiamato a votare il rifinanziamento delle missioni internazionali ma lo fa come fosse un fastidioso orpello burocratico. Il modo più sbagliato di discutere di una vicenda invece molto rilevante" ha affermato invece Nicola Fratoianni di Avs prendendo la parola nell’aula di Montecitorio sul decreto missioni. "Così come ancora una volta il Parlamento è chiamato ad autorizzare con ritardo missioni che stiamo finanziando da quattro mesi e mezzo. Così non funziona. In giro per l’Europa ci sono Parlamenti che discutono delle missioni, verificano che cosa è successo e che conseguenze hanno prodotto. Sarebbe l’ora di cominciare anche da noi ad assumere una pratica che abbia almeno qualcuna di queste caratteristiche. Perché altrimenti succede come quando ci chiedete di autorizzare la proroga di una missione, quella in Niger, che non si capisce con quale interlocutore l’Italia si interfaccia. Anche perché non mi risulta che il vostro governo riconosca l’attuale gruppo dirigente al potere in Niger. E allora qualcuno di voi mi può spiegare come fate a gestire ed espletare una missione militare di questo tipo ? Io trovo questa cosa di un’ enormità tale - ha concluso il leader di SI - che dovrebbe essere sufficiente a rimandare indietro un decreto simile". (Roc)

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