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UCRAINA, NELLA NOTTE
NUOVA STRAGE DI CIVILI

UCRAINA, NELLA NOTTE <BR> NUOVA STRAGE DI CIVILI

Nella notte appena trascorsa a Dnipro, nell'Ucraina orientale, i bombardamenti russi hanno ucciso tre persone e ne hanno ferite almeno altre 28, tra cui quattro bambini. Lo ha reso noto il Servizio nazionale di emergenza. Il governatore locale Sergiy Lysak ha dichiarato che tra le vittime ci sono “un bambino”  e “un'anziana donna”. Secondo le fonti, sono state colpite diverse case ed edifici pubblici. Secondo il sindaco della città, Borys Filatov, almeno quindici edifici sono rimasti danneggiati.

In questa situazione l’Ucraina deve fare i conti con una fragilissima tregua per la quale non c’è alcuna certezza nemmeno in merito alla sua ulteriore durata. Parliamo di quella sulla esclusione delle infrastrutture energetiche dagli attacchi aerei e missilistici tra Russia e Ucraina, raggiunta grazie alla mediazione americana, tregua sulla quale però il Cremlino ha dichiarato di “non essere pronto” a fornire una “data di scadenza”. A tale proposito, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si è limitato a dire ai giornalisti un laconico “Vi terremo informati”. Il 18 marzo, Vladimir Putin aveva annunciato di aver ordinato al suo esercito, in seguito a una telefonata con il presidente americano Donald Trump, di cessare gli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine per trenta giorni.

L'Ucraina, da parte sua, ritiene che la tregua debba considerarsi valida a partire dal 25 marzo, giorno in cui la Casa Bianca ha annunciato l'accordo, come ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Heorhii Tykhyi. Anche quest’ultimo ha però aggiunto di non poter fornire una “data specifica” dopo la quale l'accordo scadrà, assicurando che per il momento l'Ucraina lo sta rispettando, ma ha accusato la Russia di averlo già violato “più di 30 volte”. Secondo Tykhyi, la moratoria temporanea sul settore energetico, così come un altro accordo, quello per un cessate il fuoco nel Mar Nero, dovrebbero essere "estesi". Ma, aggiunge, “abbiamo bisogno di un cessate il fuoco completo”, che includa il campo di battaglia e ogni genere di azione bellica. (17 APR – DEG)

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