Londra - L'esame del fondo oculare sta assumendo sempre più importanza, non solo per le patologie oculari, ma anche come strumento per diagnosticare malattie neurodegenerative, sfruttando la retina come finestra sul sistema nervoso centrale. Per questo, è fondamentale sviluppare una "fundus camera" ad alta risoluzione e specificità, capace di rilevare precocemente biomarcatori molecolari, senza l'uso di ottiche di scansione. Un recente studio del Cnr-Nanotec di Lecce e dell'Istituto italiano di tecnologia di Roma, pubblicato sulla rivista “npj Imaging”, ha introdotto la Stochastically Structured Illumination Microscopy (S2IM), una tecnica di super-risoluzione senza scansione. Questa innovazione sfrutta i movimenti involontari dell'occhio, migliorando l'acuità visiva. Tradizionalmente, le immagini retiniche hanno bassa qualità, rendendo difficile identificare aggregati proteici. S2IM consente di ottenere immagini super-risolte tramite i movimenti oculari casuali, che vengono monitorati da un tracciatore per ottenere immagini precise. Questo approccio rende possibili “fundus cameras” più economiche, veloci e affidabili, in grado di rilevare biomarcatori proteici senza complesse tecniche di scansione. S2IM potrebbe anche avere applicazioni in altri campi, come la ricerca atmosferica o astronomica. (9colonne)
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