A maggio prenderà il via la seconda edizione del seminario “Il calcio italiano – Un campo da gioco per imparare l’italiano!”, organizzato dal Dipartimento di Italianistica dell’Università Nazionale di Rosario e dal Consolato Generale d’Italia. Le lezioni, che si svolgeranno in modalità sincrona su Zoom, saranno tenute da Nico Erbaggio, giornalista sportivo di Napoli, e Ramiro Ortega, docente di italiano e fotoreporter di Rosario. Il progetto è nato da un’amicizia sviluppatasi su un campo da calcio. Nel 2017, Nico Erbaggio si trovava a Rosario per conto dell’organizzazione AISEC, lavorando in un istituto di lingua per l’insegnamento dell’italiano. Ramiro Ortega, docente nello stesso istituto, collaborava anche con l’ufficio stampa del Newell’s Old Boys, una delle due squadre di Serie A della città. Grazie a Ortega, Erbaggio, che all’epoca conduceva un programma radiofonico dedicato al Napoli, ebbe l’opportunità di visitare lo stadio, gli spogliatoi e il campo da gioco prima dell’inizio di una partita. “Lì abbiamo piantato un seme”, spiega Nico Erbaggio a 9Colonne. “La nostra amicizia è poi durata negli anni, ed era un po’ di tempo che pensavamo di fare un’iniziativa del genere, che aveva bisogno di prendere forma, di passare dalle nostre idee all’azione. Così abbiamo deciso di coniugare le nostre passioni e le nostre competenze. Ramiro è un ottimo docente, e io sono giornalista sportivo, mi occupo di calcio e vivo il calcio tutti i giorni, e vivo il calcio in una città che è probabilmente la più argentina d’Europa”.
Nel 2022, Ortega visitò Napoli, e fu in quell’occasione che il progetto iniziò a concretizzarsi. “Io coordino alcune attività nell’area di Italianistica dell’Università Nazionale di Rosario, e proposi l’idea alla direttrice che ne rimase affascinata. L’università ci diede lo spazio e l’anno scorso abbiamo realizzato la prima edizione”, racconta Ortega. Entrambi i docenti concordano sul successo della proposta. “La prima edizione è andata molto bene, e questo filo invisibile che lega l’Italia, Napoli e l’Argentina attraverso il calcio è qualcosa di molto potente”, ci spiega Nico. “È un vincolo vero e proprio, e quindi credo che da esso possano nascere belle cose. Perché gli argentini sono appassionati e affamati di calcio, letteralmente. È qualcosa che ho riscontrato nelle lezioni che abbiamo tenuto. Erano veramente interessati a capire, a sapere, a imparare. Il fine didattico di imparare la terminologia e il linguaggio legato al calcio in lingua italiana si lega proprio a questo, è una fame di italianità anche, ed è sempre bello da riscontrare quando vado in Argentina”. Attualmente, l’obiettivo è sviluppare un corso inverso: un programma in spagnolo per italiani appassionati del calcio di entrambi i paesi.
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