Remo Remotti,
tutto su mia madre
Monumenti a Marconi dovrebbero stare a Viale Mazzini, a Cologno Monzese. Figurine di Guglielmo Marconi dovrebbero rimanere incollate su ogni apparecchio radiofonico, sulla radiolina del bagno, quella di quando uno canta sotto la doccia, come quella dell’a
Il 3 settembre del 1989, la voce rauca e familiare di Sandro Ciotti interrompeva la routine di una domenica italiana, annunciando in diretta tv la tragica fine di Gaetano Scirea.
Dici: “Roma” e pensi la città. Per un minuto: quello successivo si tinge già di giallorosso, perché Roma è la città di Francesco - non unicamente del Papa, ma di Totti, il numero dieci della “magica”.
Capita di sentire un ronzio e alzare gli occhi al cielo dove volteggia un elicottero oppure capita, specialmente d’estate, di sentire un simile ronzio e veder passare una bella vespa rossa che trasporta giovinezza e libertà
Santi, poeti, navigatori (satellitari) e telefoni (cellulari): questa la sintesi aggiornata dei caratteri fondativi dell’italianità. Se siamo tra i paesi con maggior numero di telefonini pro capite (nonostante la crisi in effetti non c’è chi vi rinunci) s
Nel giugno del 1997, la Federazione Italiana Psicologi, chiese a un buon numero di giovani, nella fascia 14-22 anni, quelli che oggi si vedono costretti nella spaventosa classificazione di “Neet” (dall’inglese not in education, employment, training; di fa
Un altro Vasco si aggira in Italia, con una combriccola che si chiama “Le luci della centrale elettrica”, anche se porta un cognome da prodotto telefonico nostrano: Brondi (che è sempre meglio dell’anonima onomastica del Rossi)...
C’era una volta un luogo in cui pittori e poeti dirigevano un’azienda, dove Le Corbusier disegnava le case degli operai, dove il lavoro era stato organizzato per non essere alienante. Quel luogo era Ivrea e quella fabbrica si chiamava Olivetti. Che era
E’ l’anno magico che apre porte chiuse da decenni. Dopo l’Oscar de “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, dopo lo spread in caduta libera, la forse-riforma del Senato
Se c’è una malattia di cui soffre l’Italia è il diffuso disprezzo di sé. In ogni campo. Arriva prima ed ha più spazio mediatico il difetto della virtù, sempre, tanto che alla fine credi che la virtù non abbia più residenza nel Belpaese. E’ una rappresenta
Non chiamarlo semplicemente sociologo è il primo passo per incontrare Domenico De Masi, l’inventore della formula magica - l’ozio creativo - senza ridurlo ad un mero professore universitario.
C’è un simbolo di stato socioeconomico che non ha rivali, anche se un certo declino generale lo sta appannando: l’automobile. E c’è uno stemma che ha reso l’Italia famosa nel mondo
Quasi novant’anni, è il primo Remo che sbuca dal web se digiti “Remo”. Troppo sbrigativo emarginarlo a bordo carreggiata della cultura italiana, solo perché ha sempre rappresentato se stesso perlopiù come un matto.
Decadente sì, ma non decaduto: Giovanni Pascoli. Insieme al Carducci, al D’Annunzio ed al Leopardi, fa parte della quaterna antologica che ogni italiano ha incrociato nel percorso della propria umanizzazione. Lo si è letto, poi lo si è dimenticato. Eugeni
Per una volta un avvio convenzionale, partiamo dal titolo, perché “Il capitale umano” è un titolo bellissimo, infatti è il titolo di un libro (un romanzo di Stephen Amidon), prima che dell’ultimo film di Paolo Virzì. Bello e terribile - questo capitale um
Non sarà un segreto a questo punto: Matteo Renzi è il segretario numero cinque del Partito democratico. La cosa viene registrata come “rivoluzionaria” anche dai suoi detrattori, e molti di questi sono suoi compagni di partito.
Se si considera la linguistica una religione, Tullio De Mauro è un profeta. Come la Bibbia è passata dalla civiltà latina a quella italiana per mano di una (non solo una) traduzione, così l’ex ministro dell’Istruzione, quando incontrò il testo sacro,
Esiste da sempre, esiste da prima, prima dell’avvento del colore, prima del telecomando, dell’LCD piatto a parete, dello Smart Tv, e ci sarà sempre, perché Pippo Baudo...
Scrivi “Coppola” su un qualsiasi motore di ricerca, anche solo mentale, e ti si para davanti un tris d’assi (non tutti sullo stesso piano, in verità): un regista re (Francis Ford); un re dei costruttori - o ‘palazzinari’ a seconda della fedina penale